Tra il movimento della città e la calma dell’oceano
Dietro l’obiettivo puntato sul mondo che ci restituisce le foto di Mimo Studio c’è Mio, che per prima cosa ci racconta un po’ di sé. Nata in Thailandia e cresciuta in Norvegia, ha iniziato a viaggiare giovanissima con la sua famiglia e non ha più smesso. «Più tardi ho viaggiato con amici, e a un certo punto ho anche iniziato a farlo da sola, con solo uno zaino». Il viaggio, oltre a essere una sua passione, diventa anche un motore creativo. «Quando mi trovo in un posto nuovo», spiega, «presto attenzione ai piccoli dettagli, ai colori, al design, alla natura, al modo in cui la gente vive. E incontrare altre persone creative in viaggio apre la mia mente in modi sempre nuovi».

In questo momento vive a Lisbona, dov’è arrivata in cerca di sole e di calore, spinta anche dal consiglio di un’amica che le aveva parlato della magia della città. Qui ha trovato quell’equilibrio perfetto tra il caos della città e la calma che solo l’oceano trasmette, connubio che l’ha inspirata profondamente. Il suo percorso è segnato da tanti incontri, frammenti, momenti di scambio con persone creative provenienti da background diversi, con cui ama collaborare. Da ognuna di queste afferma di raccogliere qualcosa: «Forse come vedono la luce, o come si rapportano allo stile, o anche solo l’energia che portano! Penso che questi piccoli momenti mi formino più di una grossa collaborazione. E sono sicura che quella giusta arriverà a un certo punto».
Per Mio la fotografia è soprattutto il racconto di una storia: «Per me è importante che chi guarda le mie immagini provi o pensi qualcosa al riguardo. So che può sembrare un cliché, ma penso davvero che una foto possa raccontare molto». A volte scatta perché qualcosa l’ha colpita per via della sua bellezza, «e questo è abbastanza», commenta. Ma quando si tratta di progetti che coinvolgono clienti, vuole con determinazione «portare a termine qualcosa che sia in grado di raccontare».



Il suo approccio tecnico è contraddistinto da libertà e sperimentazione. Non si lega a un’attrezzatura fissa, anche se negli ultimi tempi si è avvicinata alla pellicola dopo aver trovato una compatta Olympus Mju di seconda mano. Quando le viene chiesto in base a cosa sceglie di scattare in digitale o su pellicola risponde: «Con il digitale puoi controllare subito se la foto funziona, e in caso contrario scattarla di nuovo. C’è sicurezza in questo. Con la pellicola è diverso: non sai cosa hai scattato finché le foto non sono state sviluppate, quindi bisogna pensare un po’ di più e aspettare il momento giusto. Ma è esattamente questo che mi piace della pellicola: la sento più autentica e più “nel momento”. Mi piace anche il carattere unico dei colori che emergono su pellicola, che il digitale non riesce a copiare».
Tra i lavori più recenti in pellicola abbiamo approfondito la serie Jenny in the streets of Lisbon, nata quasi per caso, durante la visita di un’amica. Momenti spontenei tra amiche sembrano uscire dal tempo e dal luogo della foto per entrare in un’atmosfera dall’eleganza timeless. In quest’occasione, racconta Mio, scattare le ha permesso di riscoprire il proprio contesto: «Mi è piaciuto davvero tanto vedere la città dal suo punto di vista, quello di una turista che vede la città per la prima volta. Anche se ormai vivo a Lisbona da un po’, a volte dimentico quanto sia bella, prima che qualcun altro me lo faccia notare».

Colpisce nelle fotografie di Mimo Studio la capacità di Mio di cogliere la bellezza nel quotidiano: la sua ispirazione viene da «un caffè al bar, comprarmi un mazzo di fiori, come le ombre cadono sui miei muri, o anche solo la luce che filtra dalla finestra. Ma anche semplici momenti umani, come anziani che si ritrovano in un parco, o vedere una coppia innamorata». La fotografia diventa allora un modo per «riprendere quella bellezza, quelle cose che sono sempre sotto la vista di tutti, eppure su cui dimentichiamo spesso di soffermarci per apprezzarle».
La bellezza non è alla fine di una ricerca: la bellezza è già qui, dall’altra parte dell’obiettivo. Mio invita a riscoprirla e a farne tesoro.
